Pirateria:multe automatiche con il metodo Piracy Shield
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pirateria:multe automatiche con il metodo Piracy Shield

Diletta Leotta, Dazn

Bloccati 1.000 FQDN e 500 indirizzi IP solo nelle prime 2 giornate di campionato.

Con il fischio d’inizio della nuova stagione calcistica, non solo i giocatori scendono in campo ma si rinnova anche la battaglia contro la pirateria digitale. Una lotta incessante che quest’anno vede l’entrata in campo di un importante alleato nella lotta contro l’uso dei cosiddetti “pezzotti“, ovvero i sistemi di streaming illegale attraverso cui molti appassionati assistono alle partite. Grazie a un’intesa tra la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza, ora chi si cimenta in queste pratiche rischia multe salate.

Un nuovo protocollo contro la pirateria

In risposta al crescente fenomeno dello streaming illegale di eventi sportivi, è stato introdotto un protocollo d’intesa che prevede l’applicazione di sanzioni economiche immediate a chi utilizza servizi pirata per la visione delle partite. Queste multe, annunciate dal commissario dell’autorità garante Massimiliano Capitanio, possono variare da un minimo di 150 euro a un massimo di 5.000 euro, segnando un netto inasprimento delle pene per i trasgressori.

La tecnologia come arma anti-pirateria

Al cuore della strategia anti-pirateria vi è il Piracy Shield, uno strumento all’avanguardia determinante nel bloccare gli accessi non autorizzati. Basato su un protocollo TCP/IP, consente di individuare e interrompere la trasmissione di contenuti protetti da diritto d’autore mediante l’identificazione degli indirizzi IP incriminati. Questa piattaforma, attiva dal primo febbraio dell’anno corrente, si è già dimostrata un avversario formidabile per chi gestisce o usufruisce di IPTV pirata, ponendo un serio ostacolo al superamento delle restrizioni legali sulla visione degli eventi sportivi.

Risultati e collaborazioni

I numeri relativi ai primi interventi effettuati grazie all’uso del Piracy Shield sono eloquenti: solo nelle prime due giornate di Serie A, sono stati bloccati 1.000 FQDN e 500 indirizzi IP. Questi dati non solo riflettono l’efficacia del sistema ma mettono anche in luce un impegno crescente contro il fenomeno dello streaming illegale. Il successo di questo strumento deriva anche dalla collaborazione tra autorità, piattaforme di streaming legali e operatori telefonici, evidenziando come il lavoro congiunto sia fondamentale per garantire il rispetto del diritto d’autore e offrire agli appassionati un modo legale e sicuro di godersi gli eventi sportivi.

Verso una visione legale e sicura degli eventi sportivi

Mentre le tecnologie digitali offrono sempre nuovi modi per accedere ai contenuti online, parallelamente si evolvono i metodi per tutelare i diritti d’autore e assicurare che lo sport possa essere vissuto nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Le nuove misure adottate rappresentano un passo significativo nella lotta alla pirateria digitale, mirando a scoraggiare l’uso illegale degli streaming e promuovere una cultura della legalità. Una sfida continua che vede le istituzioni impegnate a garantire un’esperienza di visione autentica e sicura, per la gioia di tutti gli appassionati di calcio e sport in generale.

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ultimo aggiornamento: 24 Settembre 2024 11:04

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